Nacque a Montefredente il 16 luglio 1915, da Alfonso e Domenica Stefanelli e fu battezzata col nome di Pierina. Fino da bambina, manifestò grande desiderio di pregare e radunava i suoi fratelli e i bambini del vicinato per insegnare loro ad amare Gesù. Negli anni dell’adolescenza il suo spirito missionario la spingeva a coinvolgere anche le sue amiche, partecipando alla Santa Messa prima della scuola. Nel 1931 entrò nell’Istituto delle Suore Serve di Maria SS. Addolorata, accolta dalla Superiora generale, Madre Eleonora Giorgi, ad appena 16 anni di età. Iniziò così il suo cammino religioso, con grande impegno e fervore, tanto che le sue compagne degli inizi scrivono: “Dal movimento delle labbra si capiva che pregava sempre” e “pregava tanto che molte notti l’abbiamo udita pregare mentre dormiva”.
Nel 1933, terminato il tempo del noviziato, si stabilì a Livorno per conseguire il diploma di maestra di asilo e questa fu la sua grande fatica e la sua sofferenza: era dotata infatti di grande diligenza e di tenace volontà, ma non era portata per lo studio. In quaresima scriveva: “Mio deserto la scuola; mio digiuno i libri; mio flagello la penna; mia veglia i libri e i compiti; mia crocifissione l’orario”.
Terminati gli studi e conseguito il diploma, nel 1936 fu trasferita nella comunità di Roma e poi a Palermo, dove si dedicò ai piccoli dell’asilo la mattina e al doposcuola nel pomeriggio.
Sentiva di non avere molto tempo per giungere alla santità, diceva infatti: “Bisogna che mi affretti, perché avrò tanti anni di vita religiosa quanti ne ebbe San Gabriele dell’Addolorata”, santo di cui era molto devota.
Colpita infatti da polmonite, aggravata da complicazioni, il 1° giugno 1937, Suor Liliana dell’Immacolata compiva il suo cammino terreno, ripetendo il desiderio del suo cuore: “Io non mi sono fatta monaca che per essere santa!”.
I suoi resti mortali riposano nella parrocchia di Montefredente (Bologna) e sono oggetto di venerazione.
Suor Liliana è particolarmente invocata dagli studenti, che la sentono vicina nella loro fatica e, da alcuni anni, il 1° giugno gli studenti del quinto anno del liceo di via Faentina si recano a Montefredente per la rituale “benedizione delle penne” da usare durante l’Esame di Stato.
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